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Auto di culto da film, cartoon e fumetti: la nostra Top 10

Dal Maggiolino Tutto Matto a Kitt, l'immortale Supercar anni '80, alcune auto che hanno segnato la memoria collettiva di più d'una generazione.

Ogni appassionato di macchine ha, di solito, una sua personale passione per una o più auto viste in film, cartoni animati, fumetti.

Quell'auto che al solo vederla, magari da bambino, ci ha rubato il cuore.

Oggi vi presento le mie, un po' datate, lo ammetto... ma sempre attuali, specie in tempo di revival!

Quali sono le vostre preferite?

10. La Dune Buggy  

Rigorosamente "rossa, con la cappottina gialla", è l'oggetto del desiderio di un memorabile film di Bud Spencer e Terence Hill, "Altrimenti ci arrabbiamo".

Un cult di quando ero bambino: la volevamo tutti, quella Dune Buggy. Per farcene cosa, mai capito.

Pare che funzioni bene solo in spiaggia, tra l'altro. Ma ancora oggi quando ne vedo una mi vengono gli occhi a forma di fanale.

9. Benny

Il taxi parlante ed esagitato che aiuta gli eroi del capolavoro anni '80 "Chi ha incastrato Roger Rabbit?".

Memorabile la sua espressione quando la fascinosa Jessica Rabbit si accomoda a bordo.

8. Herbie, Il "Maggiolino tutto matto"

Il numero 53 e le strisce da corsa lo distinguevano dagli altri modelli simili.

Un altro gioiellino della nostra infanzia, un film degli anni '60 che è stato riproposto in tutte le salse in tv.

La parabola della macchina rotondetta e innocua che riesce a sbaragliare i bolidi più aggressivi mi è sempre piaciuta.

7. La Dodge Monaco dei Blues Brothers

Il divertentissimo film di John Landis porta all'assurdo i classici inseguimenti dei film d'azione americano.

Tallonati da tutti, dalla polizia alle band country fino ai nazisti dell'Illinois, i fratelli Blues possono contare fino alla fine su quest'auto leggendaria.

Nel nome del blues, ricordando il genio di John Belushi.

6. Supercar

Familiarmente detta Kitt, è la vera protagonista di una serie memorabile. Nota per fare di tutto, anche la pizza e il caffé, è servizievole, ironica e sempre in grado di salvare all'ultimo istante il belloccio che crede di essere l'eroe del telefilm.

Kitt, una strepitosa Pontiac Firebird nera del 1982, è ancora uno dei miei sogni più sfrenati.

5. Le macchine coloratissime di "Wacky Races"

Altra memoria d'infanzia.

Avevo una cotta per Penelope Pitstop ma non mi sarei mai seduto a bordo del suo "Vezzoso Coupé", troppo rosa e baloccoso.

Molto meglio il "Diabolico Coupé" in stile famiglia Addams, per dirne uno.

Ma erano tutte bellissime e del tutto folli. I partecipanti gareggiavano senza alcuna regola uno contro l'altro, grazie alla grande fortuna dei cartoni animati: nessuno si faceva mai male.

4. Il Maggiolone di Dylan Dog

Guidatore lento e poco a suo agio nella modernità, l'antieroe per eccellenza, l'Indagatore dell'Incubo Dylan Dog sceglie giustamente un Maggiolone Volkswagen bianco, con il tettuccio nero.

Memorabili i guasti notturni che creano permanenze forzate in spettrali villaggi inglesi.

Celeberrima la targa personalizzata, "DYD 666".

3. La Citroen 2 Cv

Altro mezzo dalla forma singolarissima, in grado di toccare (probabilmente esplodendo nel tentativo) una velocità massima di 122 km/h.

La storica protagonista di "Alla rivoluzione sulla Due Cavalli" è stata sicuramente (insieme alla R4) la macchina simbolo degli anni '70, tra hippies e figli dei fiori.

Memorabile il cambio frontale, posizionato sul cruscotto.

2. La Trabant

Autentico simbolo del periodo della Guerra Fredda, dell'URSS e della DDR, questa sorta di scatoletta a ruota, scomodissima e dalle prestazioni ridicole, ha trovato i suoi estimatori nei nostalgici di un periodo terribile ma in qualche modo rassicurante, in cui la divisione tra Bene e Male sembrava per tutti chiarissima, da ambo le parti.

Lo splendido film "Goodbye Lenin" ha messo in scena questo sentimento in un delicato acquarello in cui questo scherzo che i sovietici chiamavano automobile diventa - insieme agli onnipresenti cetrioli in agrodolce - una sorta di tenero oggetto di culto di un'epoca (fortunatamente) scomparsa.

1. La 313

Per me sarà per sempre la migliore.

Sulle curve delle dolci colline dell'immaginario Callisota o nel traffico tentacolare di Paperopoli, la 313 rossa e blu di Paperino è sempre protagonista, in grado di sfidare la fisica, la meccanica e il senso del ridicolo, soprattutto grazie a Qui, Quo e Qua, incongruamente inseriti dalla vita in giù dentro il bagagliaio.

Il papero più amato dell'universo resta a piedi una storia su due grazie a questo scalcagnato trabiccolo, e sogna a occhi aperti auto lussuose e velocissime, ma alla fine ritorna sempre dalla sua vecchia compagna di tante avventure.

Punti in comune

Quello di cui ho parlato sono tutte automobili cordiali, che cercano di migliorare la vita del loro guidatore-padrone (sì, anche la Trabant a suo modo lo faceva!).

Sono auto non particolarmente aggressive, sempre buffe o divertenti.

Ecco, per me il mondo delle quattro ruote dovrebbe essere così: qualcosa di colorato, responsabile, non arrogante.

Un mondo in cui gli automobilisti non siano in guerra con tutti ma, al contrario, sappiano collaborare con gli altri utenti della strada, runner, ciclisti, disabili.

Perché la sicurezza di uno è la sicurezza di tutti.

Mi piace pensare che SmanApp possa essere un passo proprio in questa direzione.

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