Un Morandi giocoso e frizzante a celebrare la velocità negli anni del "boom economico". Siamo nel 1963, lo stile musicale "ye ye" è la moda del momento e il buon Gianni (o almeno il suo "personaggio") non vede l'ora di correre dall'amata, ma spinge troppo la sua utilitaria e brucia il motore, restando appiedato.
Una delle canzoni simbolo degli anni '60 in Italia.
"Andavo a 100 all'ora per trovar la bimba mia ye ye ye ye ye ye ye ye... ma si bruciò il motore nel bel mezzo di una via blen blen blen blen blen blen blen blen..."
Il progresso corre rapido... e la musica si adegua.
Nel 1976 il cantautore bolognese fa uscire un disco interamente dedicato alle macchine: "Automobili". Un capolavoro assoluto, e uno dei suoi album più originali.
Tra le canzoni che compongono l'opera, la più famosa è dedicata a uno dei più celebrati piloti italiani di Formula Uno di sempre: Tazio Nuvolari. Uno sguardo al passato per un testo memorabile.
"Quando passa Nuvolari, la gente aspetta il suo arrivo per ore e ore, e finalmente quando sente il rumore salta in piedi e lo saluta con la mano, gli grida parole d'amore".
Dopo anni di veloci corse in macchina e lamiere luccicanti, negli anni '80 per la prima volta qualcuno invita a rallentare. Fabio Concato, cantautore d'animo gentile, pennella una piccola perla di serenità, perfetta per una domenica di sole in cui stare al volante, per una volta, senza fretta e senza meta.
"Guido piano e ho qualcosa dentro al cuore che mistero, non so neanche dove andare..."
Sempre tratta da "Automobili", questa canzone vivrà una seconda vita all'inizio degli anni '90 diventando famosissima. Mentre "Nuvolari" guardava al passato mitico dell'auto, "Il motore del 2000" si proietta verso un futuro pieno di meraviglie tecnologiche ("Il motore del duemila sarà bello e lucente, sarà veloce e silenzioso, sarà un motore delicato di metallo prezioso"), ma ricco di contraddizioni.
"Noi sappiamo tutto del motore. Questo lucente motore del futuro. Ma non riusciamo a disegnare il cuore di quel giovane uomo del futuro..."
Strano caso di cantautore italiano amato in Francia ma (immeritatamente) poco conosciuto qui, il piemontese Gianmaria Testa è scomparso da poco, nel 2016. Per questo l'ho scelto per rappresentare il nuovo millennio. Anche lui ha dedicato un brano alle quattro ruote, che diventano la scena di un'amore, di un'attesa, di un addio... e del ritorno alla libertà.
"Ora la città s'é svegliata e viaggia frenetica parto con lei, volo con lei sull'automobile".
Non ti bastano? Continuiamo con altri 10 brani che si concentrano, più che sull'automobile in sé, sulla guida e sul piacere della vita "on the road".
Un brano malinconico dal pessimo finale, interpretato da una presenza fissa quanto evanescente dei festival di Sanremo degli anni '80.
Una canzone del primo Tozzi che potrebbe essere usata come promemoria per i neopatentati.
L'Umberto nazionale ha affrontato il tema stradale più volte, per esempio nella sinistra "Luci e ombre" e nella più solare "Roma Nord".
Brano teso, atipicamente nevrotico e "scuro" per il Baglioni degli anni '80, ideale per un viaggio notturno, illuminato dalle luci rosse delle auto di fronte.
Un quadretto delizioso e una delle migliori prove del "maestrone" come paroliere, questa canzone si concentra sulla più celebre delle aree di servizio, crocevia di incontri e possibilità (vedi anche i nostri articoli 12 cose da non comprare in autogrill ed Elogio dell'autogrill
Questa, al contrario, sembra nata apposta per accompagnare un lungo viaggio, magari da "Ragazzi dell'Europa". Trascinante e liberatoria.
Stesso titolo della precedente, ma qui c'è il gusto agrodolce tipico della band romana, e la striscia di mezzeria a segnare la distanza che ci separa da un amore.
Terza canzone dedicata alle "highways" italiane, anche se qui l'autostrada è più scenario che protagonista, mentre il cantautore racconta una storia triste di provincia, in uno di quei posti dove "se almeno si vedesse l'autostrada, ci porterebbe senz'altro a una città".
Brano-archetipo dei viaggiatori italiani, il capolavoro di Battisti-Mogol in realtà parla di come gestire un rapporto di coppia, in un testo tutto incentrato sulla metafora della guida.
Coinvolgente canzone di uno dei gruppi più "frizzanti" della scena rock italiana. Un ritmo che travolge, bagnato di sole e divertimento "on the road".
Michele Mingrone*
Come? Semplicemente guidando bene, nel rispetto di limiti di velocità e Codice della Strada.