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Chi ha paura degli autovelox volanti?
Droni come autovelox: il controllo dei limiti di velocità ora arriva dal cielo. Che succederà in Italia?

Droni come autovelox: il controllo dei limiti di velocità ora arriva dal cielo. Che succederà in Italia?

Ci siamo infine. I droni per la sicurezza stradale sono una realtà.

Se ne parlava già nel 2015 in Francia, per segnalare i limiti di velocità, il rispetto dei semafori e della distanza di sicurezza.

L’idea è tornata a galla varie volte, fino a diventare vera in Spagna nel 2021, con un obiettivo ambizioso: sostituire del tutto gli autovelox con droni che gli automobilisti non possano vedere.

In questo modo, la guida dovrà essere prudente tutto il tempo del viaggio, non solamente in prossimità delle macchinette.

L’esperimento spagnolo è ufficialmente iniziato introducendo 39 droni per rilevare le infrazioni più gravi e identificare la targa dei veicoli coinvolti.

Ma non basta: il drone (modello Thyra V109) individuerà anche il mancato utilizzo della cintura di sicurezza.

Queste simpatiche macchinette volano a 80 km/h a un’altezza di 120 metri, sono quindi molto difficili da vedere a occhio nudo dagli automobilisti, e verranno gestite da alcuni operatori che verranno formati appositamente della Direccion General de Trafico.

I droni autovelox in Europa e nel mondo

Ma non è solo la Spagna a spingersi verso uno scenario che solo pochi anni fa sarebbe stato impensabile.

Recentemente anche la Polonia ha già cominciato a utilizzare questa tecnologia, già utilizzata in modo sperimentale a Bordeaux in Francia nel 2017, nel 2019 nel Regno Unito e in alcune zone dell’Australia.

Anche gli Stati Uniti li usano, ma non specificamente per sanzionare i comportamenti in strada, come l’eccesso di velocità: per il momento sembra che gli americani siano più orientati ad utilizzarli per ragioni di ordine pubblico e per segnalare incidenti e avvertire i soccorsi (primo soccorso virtuale).

E in Italia?

Al momento se ne parla, senza essere in agenda.

Il problema, rispetto alla legislazione italiana, è che per legge i dispositivi di controllo della velocità vanno segnalati in qualche modo ai guidatori.

Si tratta quindi di avvertire gli automobilisti della presenza di questa nuova forma di controllo... o di cambiare la legge.

Del resto, ma questa è solo una nostra opinione, solo non avvisando gli automobilisti della presenza di un controllo è possibile spingerli a un comportamente responsabile per tutto il tempo del viaggio... che dovrebbe essere l’obiettivo principale di questo tipo di deterrenti.

Punire o premiare?

Qui a SmanApp però preferiamo premiare che punire: lungi da noi utilizzare droni e altre forme elettroniche di controllo!

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Utili, certo... ma un po’inquietanti.

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