Multa. Che brutta parola. In alcuni guidatori, però, il rischio di prenderne una stimola molto la creatività... è il momento delle scuse improbabili!
Multa in arrivo: la pattuglia che ti fa accostare e ti chiede i documenti è l'incubo di ogni guidatore... specie di quelli che sanno benissimo di aver commesso qualche "marachella".
La maggior parte dei multati accettano con rassegnazione, qualcuno si arrabbia... e qualcuno comincia a inventarsi le scuse più improbabili.
Per quanto divertenti, chiariamolo una volta per tutte, queste scuse non hanno mai evitato una multa a nessuno, perciò, detto da "automobilista responsabile", cercate di guidare sempre con prudenza e attenzione, rispettando il Codice: è il modo migliore, anzi l'unico, per evitare le multe.
Detto questo, beh, devo ammettere che l'essere umano sa essere davvero ingegnoso, quando è nei guai!
Ecco un campionario delle più originali reperite a giro per la rete...
"Un piccione è entrato nella mia macchina. Stavo guidando veloce per farlo volare via!".
"Non ero al telefono, si sbaglia" (detto col telefonino in mano, naturalmente).
"Non ero al telefono, quello che ha visto era un hamburger".
"Non ero al telefono, stavo rispondendo al telefono, è diverso. Se mi chiamano è educazione rispondere".
"Sono un avvocato". "Me ne compiaccio, io invece sono un poliziotto".
Segue silenzio. Lunghissimo.
"Con un occhio guardavo una macchina parcheggiata, con l'altro le auto che mi venivano incontro e con l'altro mia moglie seduta accanto".
Di un pedone investito: "Il tizio era ovunque sulla strada, l'ho schivato un sacco di volte prima di colpirlo!".
"Quel palo del telefono si stava avvicinando. Ho cercato di evitarlo, ma mi ha colpito!".
"Mi sono scontrato con un camion fermo che procedeva nell'altro senso".
"Stavo correndo perché avevo bisogno di raggiungere un bagno al più presto".
"Una bottiglietta di plastica è rotolata sotto il pedale del freno e mi ha impedito di rallentare".
Nota: magari è anche vero, ma... sicuro che sia un'attenuante?
"Avevo caricato a bordo un autostoppista e gli ho permesso di guidare al posto mio. No, non ho né il suo nome né il suo indirizzo".
"Stavo cercando di far star zitta mia moglie spaventandola".
"Sono raffreddato: tutte le volte che tossisco il piede mi va sull'acceleratore".
(Qui, qui e qui le fonti di riferimento, con tante altre scuse divertenti...)
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