Una recente sentenza della Cassazione toglie ogni dubbio: chi guida è tenuto a far rispettare le regole all'interno della sua auto. Che ne pensate?
Le regole di una buona notizia sono state codificate da tempo, e corrispondono alle domande che in inglese cominciano per W: what, who, why, where, when.Cosa, chi, perché, dove, quando.
La notizia del giorno segue tutte le regole d’oro: a febbraio di quest’anno (quando?) la Corte di Cassazione (chi?) ha confermato (cosa?) che in Italia (dove?) in caso di danno ai passeggeri, se gli stessi viaggiano senza cintura la colpa è del conducente.
Manca la quinta “w”: why? Perché?
Non c’è bisogno di spiegarla: il conducente è proprietario del mezzo su cui viaggiano i passeggeri e quindi ne è responsabile. Piaccia o meno.
Questa decisione, in apparenza piuttosto logica, è una novità rilevante rispetto a quanto finora si riteneva assodato.
Quante volte, in fondo, abbiamo accettato che un nostro passeggero (specie se seduto dietro) non indossasse le cinture? In genere non lo chiediamo nemmeno: ognuno è responsabile delle proprie azioni, no?
Non è così, e la Cassazione lo ha definitivamente certificato: se sei nella mia macchina, io sono corresponsabile di qualunque cosa ti succeda.
Se non ti metti la cintura e ti fai male, non è solo un tuo problema: è anche mio.
Anzi, la Cassazione va oltre: non è affatto un tuo problema, è interamente un problema del conducente.
L’ordinanza è esplicita: "il conducente di un autoveicolo non può porre o tenere in circolazione lo stesso, se si è reso conto che qualcuno dei trasportati non si conforma alle regole stabilite dalla normativa sulla circolazione stradale".
Perché? Perchè il proprietario del mezzo "rimane pur sempre colui che rende possibile la circolazione del veicolo con a bordo il trasportato, e quindi, sotto un profilo di normale diligenza, ha l'obbligo di fare effettuare detta circolazione in sicurezza e nel rispetto delle norme".
Insomma, il passeggero, in quanto tale, è sottoposto a una sorta di tutela. Non è pienamente responsabile di sé, ma affidato al conducente.
Immagino che questo tipo di impostazione possa essere contestabile, sicuramente controversa, ma il mio obiettivo non è giudicare, bensì fotografare lo “stato dell’arte”.
In questo momento, caro passeggero, se non ti metti la cintura non è (solo) colpa tua. È colpa mia che ti sto portando in giro senza costringerti ad allacciartela.
Voglio segnalare questa sentenza recente e decisamente “tranchant” per dare finalmente un’arma in più in mano agli automobilisti responsabili che, all’ennesimo invito a mettere la cintura, vengono tacciati di poca elasticità e “noiosità” da passeggeri restii a conformarsi alla regola.
Vere derisioni, talvolta, come quelle che vengono rivolte ai compagni di banco troppo secchioni.
Ripeto, non sto giudicando il bene o il male. Sto solo constatando che, dal punto di vista del conducente, se un passeggero finisce all’ospedale e non ha indossato la cintura, si prospettano momenti difficili dal punto di vista legale.
Il conducente rischia denunce, penali salate e altre amenità.
Se fossi un passeggero dovrebbe ampiamente bastare per seguire le regole.
Per nessun altro motivo se non il rispetto per chi mi sta scarrozzando.
Se non siete d’accordo, lamentatevi col legislatore, non certo con il conducente.
Oppure scendete dall'auto e cercatevi un autobus.
Fonte di riferimento: Autoblog
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