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Prima o poi sei un pedone anche tu

Alla ricerca dell'empatia perduta. Il problema principale, nel difficile rapporto tra ciclista, pedone e automobilista, è non riuscire a mettersi mai l'uno nei panni dell'altro. 

La strada è sempre più spesso il luogo dove esplodono le peggiori frustrazioni.

Liti terrificanti per una precedenza, una frenata, un sorpasso, sono all'ordine del giorno.

Tra le varie categorie di utenti ci si parla solo a suon di lamentele e insulti.

L'utente più debole

Il pedone, il più fragile tra gli abitanti di quella sorta di ecosistema caotico - non a caso detto anche "giungla d'asfalto" - fa notare giustamente di essere il più penalizzato, quello che conta il maggior numero di vittime sulla strada.

"Io non ho corazze, né ruote, né paraurti rinforzati per proteggermi. Se mi colpite mi faccio molto male: pensate alla mia salute", suggerisce, e ne ha tutte le ragioni.

Nello stesso tempo, però, agisce spesso senza pensare, magari spuntando in strada all'improvviso da dietro un'auto, attraversando lontano dalle strisce, senza guardare, gli occhi incollati allo smartphone.

Due ruote a rischio

Il ciclista, nuova specie urbana in aumento grazie anche alle campagne di bike sharing e all'esigenza sempre più sentita di diminuire traffico e inquinamento, subisce l'ostilità costante degli automobilisti, che mal lo tollerano.
Gli incidenti provocati dalle bici sono decisamente inferiori a quelli causati dalle auto, ma purtroppo i ciclisti sono anch'essi utenti fragili, e quando vengono coinvolti in uno scontro hanno, inevitabilmente, la peggio. 

Per questo hanno profondamente ragione a chiedere attenzione e prudenza ai guidatori di auto.

D'altra parte, però, si comportano spesso come se il Codice della Strada non li riguardasse e - trascurati dagli automobilisti - ignorano a loro volta i pedoni, mettendone a rischio l'incolumità.

La bolla metallica

Infine, chi guida l'auto si sente protetto nella sua bolla metallica, e vive con fastidio tutto ciò che lo rallenta.
La presenza di ciclisti e pedoni viene vissuta come un generico "ostacolo" alla libertà di andare più velocemente possibile da A a B. 
Risultato? Incomprensioni, litigi, incidenti.

Nei forum dei ciclisti ci si accanisce contro le auto rivendicando anche una sorta di superiorità morale, nei forum dei guidatori la bicicletta è vista come il fumo negli occhi.

Intanto i pedoni devono proteggersi da soli, visto che nessuno si pone il problema della loro sopravvivenza.

Basterebbe, io credo, ricordare un dettaglio: avere due, quattro o nessuna ruota non è uno status permanente. 

Prima o poi sei un pedone anche tu

Ogni automobilista scende dal suo mezzo, ogni tanto, e percorre le strade a piedi. In quel momento, il pedone è lui.
Il ciclista sarà talvolta anche automobilista, e diventerà spesso pedone.
Siamo tutti pedoni. Tutti. 

Anche tu, che a bordo di un Suv blindato guidi con gli occhi e le mani inchiodate al cellulare, prima o poi scenderai dall'auto.
In quel momento diventerai un pedone.

Ricordalo quando sei alla guida: prima o poi sei un pedone anche tu.

Anche tu, ciclista che brucia strisce e semafori a tutta velocità, quando ti fermi diventi un fragile pedone che potrebbe essere travolto da quelli come te.

Ma non solo tu. I tuoi amici, i tuoi figli, le persone che ami. Sono tutti pedoni, prima o poi. Proteggerli è tuo dovere. Proteggerti è tuo dovere.

Vorrei che venisse ripetuto come un mantra: prima o poi sei un pedone anche tu. Prima o poi sei un pedone anche tu. Prima o poi sei un pedone anche tu.

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