La Pianura Padana è un mondo a parte, poco vissuto dai turisti mordi-e-fuggi che di solito si limitano a fermarsi a Firenze o Venezia, facendo al limite una puntatina a Bologna o a Padova.
Una bicicletta scivola lenta lungo il bordo del grande fiume. Campi infiniti punteggiati di casolari.
La nebbia (la fümara, dicono da queste parti) che diventa una seconda pelle, coprendo di mistero le strade porticate di città antiche e piccoli borghi.
Questo è un paesaggio dell'anima, segnato dalla presenza incombente di uno dei fiumi più grandi d'Europa, il più grande d'Italia: il Po.
Ma c'è molto altro. C'è la Via Emilia, piccolo West d'Italia cantato mille volte da Guccini, Vasco, Ligabue, con i suoi tic di provincia, le sue amarezze e le sue gioie.
E poi c'è la Bassa Padana, luogo di letteratura, cinema e mistero, stretta tra il Po, a Nord, e la Via Emilia, a sud.
C'è il Mondo Piccolo di Guareschi, di cui Brescello (set dei film di Don Camillo e Peppone) è solo il paesaggio più riconoscibile, che evoca un modo di vivere il quotidiano sanguigno e autentico.
Le scaramucce affettuose tra il prete del paese e il sindaco comunista sono una cartolina d'altri tempi, che forse ci crea un po' di nostalgia in questi tempi di politica urlata sui social network.
C'è l'affresco imponente del "Mulino del Po" di Bacchelli, un grande autore troppo poco apprezzato, ci sono i film di Pupi Avati, con la loro stralunata tenerezza mista a inquietudine e, a volte, paura (come nel caso de "La casa dalle finestre che ridono" o del recentissimo "Il signor Diavolo").
Ma c'è anche il grande cinema di Bertolucci: un salto alla Corte degli Angeli , agriturismo nei pressi di Roncole Verdi, sede del museo dedicato a Guareschi, ci porta sul set di uno dei più grandi capolavori italiani di ogni tempo, il film "Novecento".
C'è una cucina sontuosa, innamorata dei sapori forti, che si pasce di tortellini e gran bolliti, di culatello, lambrusco e parmigiano.
Nella Bassa "vera e propria" (la parte pianeggiante delle province di Parma, Modena e Reggio) troviamo borghi pieni di storia, come Busseto, patria di Verdi, Roccabianca con la sua fortezza, l'antica Fidenza, Novellara e Guastalla con la loro storia complicata e affascinante.
Se allarghiamo il campo, la possiamo intendere come tutta la parte di Lombardia ed Emilia-Romagna stretta tra il Po e l'Appennino tosco-emiliano, compresa tra Pavia e le valli di Comacchio, un piccolo, singolare borgo dedito alla pesca dell'anguilla, con piccoli canali e un fascino tutto suo.
Qui possiamo trovare veri scrigni di tesori preziosi come Ferrara e Ravenna, e non siamo distanti da altre straordinarie città d'arte della Pianura Padana: Mantova, Pavia, Parma, Lodi, Modena, Bologna, Cremona.
Verso l'Adriatico, poi, in provincia di Rovigo, il Po si allarga, diventa Delta, palude e riserva naturale, si sgrana nell'avvicinarsi al mare.
L'Old West si fa Mississippi, l'acqua scaccia via la polvere delle strade, la nebbia domina, sfumando i contrasti e i pensieri tra canneti e aironi.
Se c'è un posto dove l'autunno diventa davvero uno stato mentale, dove perdersi nella sensazione che il tempo sia solo una convenzione e che tutto sia da sempre come sempre, e probabilmente per sempre... beh, questa è la Pianura Padana.
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