Il dato viene dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), risale al 2019 e riporta la quantità di vittime della strada per 100.000 abitanti, segnalando i luoghi col massimo tasso di rischio per quanto riguarda la sicurezza stradale.
In questi Stati, insomma, meglio muoversi con altri mezzi…
Sinceramente, non avevo mai sentito nominare questa minuscola isola del Pacifico, che si trova dalle parti dalle Tonga e delle Samoa.
Con un tasso di oltre 68 morti per 100.000 abitanti ogni anno, si colloca curiosamente in testa alla classifica.
Ora, va detto che di abitanti Niue ne conta 1200, quindi la statistica è alquanto discutibile. Bastano un paio di vittime l’anno per far schizzare in alto il dato!
Comunque sia, il record è loro.
I morti su 100000 abitanti l’anno qui sono oltre 41. La particolarità, da queste parti, è l’alta quantità di incidenti con impatto laterale.
Motivo? Il semaforo rosso, normalmente, viene visto come un suggerimento, non come un obbligo.
La statistica è segnata in particolare da alcuni gravi incidenti con molte vittime avvenute in tempi recenti, ma è un fatto che il Codice sia ampiamente disatteso e che le strade siano ben poco sicure.
Un dato di 37 morti su 100000, un parco auto vecchissimo, il clima tropicale che contribuisce all’usura dei mezzi e un tasso di criminalità decisamente alto.
Tutti ottimi motivi per evitare di mettersi al volante in Venezuela.
L’età media bassa (28 anni) le condizioni delle strade e una serie di vari fattori di rischio rende anche l’Iran uno dei luoghi meno salubri per la guida.
Qui il tasso è di 34 morti per 100000 abitanti. Oltre a cause comuni con altri paesi tropicali (anzianità dei mezzi, clima torrido), va segnalata l’età media bassissima (poco più di 18 anni), che si collega a una guida più spericolata e inesperta.
Al di là di questo, in Nigeria la mortalità al volante è solo uno dei tanti fattori di rischio, dagli omicidi alle condizioni sanitarie. Non proprio un paradiso.
Verrebbe da dire che gli incidenti stradali siano il minore dei problemi di questo tormentato paese. Tant’è, il dato di 31 vittime su 100000 rileva che anche nei pochi momenti in cui le milizie contrapposte non si scontrano, c’è poco da stare allegri.
Benché poco abitata, anche questa piccola nazione fa parte della poco invidiabile classifica dell’OMS. L’età media della popolazione, solo 19 anni, può contribuire a spiegare l’alto tasso di incidenti.
Questo piccolo Stato ha un problema particolare, che negli anni ha causato un numero molto alto di sinistri: le tempeste di sabbia, frequenti durante l’estate e responsabili di molti incidenti.
Quarantamila chilometri di strade, decisamente mal tenute, una popolazione che per metà non supera i quattordici anni e circa 300 morti l’anno per una popolazione di undici milioni di persone.
Questo il quadro di uno dei luoghi più poveri dell’Africa, e meno sicuri alla guida.
Stiamo, come si vede, parlando di luoghi con enormi problemi di sicurezza che vanno ampiamente al di là del fattore traffico.
Potrebbe esserci di conforto, visto che si parla in generale di paesi molto lontani e poco battuti dal turismo, ma le statistiche, purtroppo per noi, evidenziano un altro dato, questa volta europeo: i posti peggiori per guidare, nel Vecchio Continente, sono essenzialmente tre.
Stiamo parlando di Grecia, Cipro e, ahimé, Italia.
Insomma, pur non essendo nella top ten, anche da queste parti c’è poco da stare allegri.