La maggior parte dei visitatori che (giustamente) adora la Toscana, si concentra su Firenze, Siena e quello che c’è nel mezzo: il Chianti.
Non a torto: la quantità di storia, monumenti, arte e bellezze naturali che questo itinerario offre è probabilmente unica al mondo.
Ma la Toscana è anche molto altro, ci sono tantissimi luoghi che se la giocano alla grande con i più blasonati vicini.
Non parleremo, stavolta, delle altre grandi città d’arte su cui molto ci sarebbe da dire (Lucca, Arezzo, Pisa), né di altre mete di assoluto pregio (abbiamo già parlato della Val d’Orcia, parleremo in futuro della Garfagnana e delle Alpi Apuane).
Ci siamo concentrati sui piccoli borghi, scegliendone cinque, in cinque province diverse.
Li abbiamo scoperti per caso, concendendoci alcuni weekend “fuori porta”, e te li consigliamo come mete per una gita di un giorno in grado di dare grandi soddisfazioni.
Omonima della ben più celebre località VIP monegasca, affonda le sue origini nel Medioevo.
La sua attrazione principale è senz’altro la massiccia fortezza da cui, nel 1325, I cavalieri di Castruccio Castracani partirono per affrontare I fiorentini nella battaglia di Altopascio.
Ma, al di là della severa e affascinante struttura, senz’altro da visitare, Montecarlo è un piccolo, compatto, borgo antico, fortificato, ricco di chiese pregevoli, da cui si gode una bella vista della vallata.
Tra i più bei borghi dell'Italia Centrale, ci è piaciuto per l’atmosfera fuori tempo, specie fuori stagione, e per la quantità di piccoli, ottimi ristorantini sulla via principale.
A poca distanza da Montecarlo (sono perfetti da visitare insieme), in posizione strategica tra Pisa, Lucca e Firenze, San Miniato fu importante sotto Federico II, della cui presenza resta la possente rocca, col suo torrione di 37 metri, citata anche da Dante nel Canto XIII dell’Inferno, che offre una splendida vista sul territorio circostante.
Anche Napoleone, oltre a Federico II, è passato da queste parti per fare visita a suo zio Filippo… e magari a degustare il celebre tartufo bianco, re dello slow food di queste terre!
Da vedere, oltre alla rocca, il bel Duomo di Santa Maria Assunta, risalente al XII secolo, con una bella facciata in romanico pisano.
Fu teatro di un triste evento nel 1944, quando proprio dentro queste mura un bombardamento (all’epoca attribuito ai nazisti, ma ancora controverso) uccise 55 persone, una storia raccontata tra l’altro nel capolavoro dei fratelli Taviani “La notte di San Lorenzo”.
Un sentiero parte da Piazza del Popolo, superando una piccola porta in ferro: la Via Angelica, che conduce a tre piccoli gioielli architettonici, noti per le splendide decorazioni: la Cappella di San Pietro Martire, l’Oratorio di S. Urbano e la chiesa di Santi Jacopo e Lucia.
Minuscola cittadella fortificata sulla Via Cassia, lungo la strada tra Montecatini e Pistoia, è un luogo senz’altro da visitare, magari nell’ambito di un weekend a Pistoia (città spesso poco citata, ma tra le più suggestive di Toscana).
Stretto tra le rovine di due castelli, la possente Rocca di Castruccio e la Rocca Occidentale (di cui resta in piedi solo la longobarda Torre del Barbarossa), è un borgo medievale piccolo quanto affascinante.
Da vedere, senz’altro, la chiesa romanica di San Michele, risalente al XII secolo, e l’Oratorio dei Santi Rocco e Sebastiano.
Da tenere d’occhio la programmazione artistica: sullo sfondo delle splendide rovine della Rocca si tengono spesso concerti e spettacoli che, grazie alla location intima quanto estetica, prendono un sapore magico, unico nel suo genere.
Perla medievale persa nelle campagne senesi, Chiusdino è uno dei borghi meglio conservati della Toscana: basti pensare che vi si trovano alcune case medievali risalenti addirittura al XII secolo.
Per quanto il cuore della visita sia senz’altro la spettacolare Abbazia di San Galgano, il borgo vale la visita, con un occhio di riguardo alla Chiesa della Compagnia di San Galgano e alla Propositura di San Michele Arcangelo.
I dintorni sono ricchi di minuscoli borghi da scoprire: da visitare Frosini, paese-castello abitato a suo tempo dai Conti della Gerardesca, e il Castello di Montalcinello.
Naturalmente, niente di tutto questo è paragonabile con il colpo d’occhio straordinario dato dalle rovine dell’immensa abbazia cistercense di San Galgano, uno dei monasteri più famosi d’Italia. Nota per il tetto mancante che la rende tutt’uno con il cielo, deve il suo nome al cavaliere Galgano Guidotti, che rinunciò alle sue ricchezze diventando monaco cistercense e facendo erigere la vicina cappella di Monte Siepi, dove visse un’esistenza da eremita.
Proprio in questa piccola cappella si trova la spada che Galgano conficcò in una roccia come simbolo del suo abbandono delle cose terrente. La Spada nella Roccia è ancora lì e ha dato vita, almeno così si dice, al mito di Excalibur.
Il profumo della salsedine si mescola a quello dei cipressi e dei campi coltivati, in uno scenario incantato. Ma che vuoi di più?
A poca distanza dal mare, in provincia di Livorno, si trovano due piccoli borghi famosi nel mondo per due ragioni assai diverse (ma in fondo simili): la poesia e il vino.
Per raggiungere Bolgheri è necessario percorrere un celeberrimo viale di cipressi (proprio quelli che “alti e schietti van da San Guido in duplice filar”, nella celebre poesia carducciana Davanti San Guido) e parcheggiare un po’ fuori dal paese.
Questo piccolo gioiello toscano sembra uscito dal sogno di un turista inglese, e la sua notorietà se la fa pagare cara (fa eccezione “La Cantinetta di Elena”, ottimo indirizzo a buon prezzo proprio all’inizio del paese), ma se vuoi visitare un luogo leggendario per i suoi vini, è una meta irrinunciabile.
Dalle vigne dei dintorni provengono alcuni dei vini più blasonati del mondo, come il Sassicaia e l’Ornellaia, ogni piccola cantina ha la sua storia da raccontare e la sua specificità (noi consigliamo a mani basse l’Arnione di Campo alla Sughera e l’Orma, realizzato in una minuscola area incastrata tra Ornellaia e Sassicaia).
Per ristorarti a miglior prezzo, però, meglio spostarsi a Castagneto, dove potrai visitare i luoghi cari al poeta e passeggiare per le caratteristiche vie del borgo, trovando trattorie più alla mano e in generale un’atmosfera meno chiccosa.
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