Il divieto di fumare nella propria auto è un tema decisamente controverso. Norma sacrosanta per la salute o attacco alla libertà personale? Tu che ne pensi?
L’ultima trincea della guerra tra fumatori e resto del mondo, tra poco, potrebbe essere l’automobile.
Ancora non è sicuro, ma i “rumours” di corridoio danno per imminenti una serie di variazioni al Codice della Strada, tra le quali una delle più rilevanti dovrebbe essere proprio il divieto assoluto di fumare all’interno della propria macchina.
Presumibilmente, una regola del genere solleverà un putiferio.
Le squadre in campo sono agguerritissime: da una parte il fronte salutista, che denuncia i danni della sigaretta all’interno di un abitacolo chiuso, i rischi di fumo passivo e di terza mano e la perdita di sicurezza e attenzione del guidatore mentre si accende la sigaretta e la fuma.
Dall’altra, naturalmente, i fumatori, ormai espulsi da una grande quantità di luoghi pubblici, che già invocano il diritto a un’attività privata all’interno di uno spazio di loro proprietà, e difficilmente accetteranno di rinunciare alla sigaretta anche all’interno della propria vettura.
Schierate le armate, passiamo alle motivazioni dell’una e dell’altra parte.
All’epoca del divieto di fumo nei luoghi pubblici, nel 2003, la strada scelta fu drastica, andando nella direzione del bando totale anziché della possibilità di installare aspiratori e depuratori.
La norma ha avuto molti effetti positivi (in particolare per quanto riguarda ristoranti e altri luoghi in cui si degusta il cibo), ma ha creato una sorta di “criminalizzazione” tout court del fumatore.
La sensazione è che si preferisca incolpare il singolo fumatore di tutti i mali del mondo (danni ambientali, malattie), anziché agire in modo più efficace sul vero “elefante nel salotto”: l’inquinamento di auto, aziende, fabbriche.
Un po’ come dei Comuni che anziché riparare le buche invitino i cittadini ad evitarle (è successo davvero...), minacciandoli anche di multe in caso di errore, le politiche nazionali vanno sempre più verso la colpevolizzazione del singolo per distrarre l’attenzione dalle discutibili politiche generali.
Così, il fumatore è diventato una sorta di refugium peccatorum buono per tutte le occasioni.
Quello che fa impressione, nei punti di vista di chi è per il bando, è il tentativo di assimilare un comportamento che molto difficilmente crea distrazioni o incidenti (la sigaretta al volante) con un’attività francamente criminale come l’uso del telefono alla guida.
Diverso, e condivisibile, sarebbe agire contro chi lancia i mozziconi fuori dalle auto, causa di inquinamento e talvolta di rischio incendi.
Si è parlato di un decreto legge per equiparare il fumatore a chi usa lo smartphone: riteniamo che questo sia davvero fuori da ogni buonsenso.
Molto fumatori diranno, inoltre, che fumare al volante, specie in coda, li rilassa e quindi ha un effetto benefico sulla guida.
Ancora: vietare il fumo in uno spazio assolutamente privato è un precedente pericoloso di ingerenza negli spazi più personali dei cittadini. La sensazione è che si sia di fronte a esperimenti per vedere fino a che punto sia possibile spingersi nel regolamentare le attività personali.
Secondo la stessa logica, il passo successivo potrebbe essere vietare le sigarette anche in casa propria.
Se si pensa che, dall’altra parte dello spettro, la Svezia sembra voler proibire il fumo in tutti i luoghi pubblici all’aperto (cioè ovunque, tranne in casa), c’è da chiedersi quale sia il limite, e se non sia già stato superato, riguardo alle libertà personali di milioni di persone che, dopotutto, comprano regolarmente il tabacco, contribuendo oltretutto con una quota supplementare di tasse al bilancio dello Stato, visto che le sigarette sono per l’appunto una forte fonte di introiti statali.
Su un punto, in generale, tutti i fumatori sono concordi: fumare in macchina in presenza di bambini o donne incinte è assolutamente sbagliato… ma in realtà, come abbiamo già visto, è già legge dal 2 febbraio 2016, con una multa prevista di 500 euro.
Anche se ci sembra assurdo dover normare per legge qualcosa che chiunque sia dotato di educazione e buonsenso fa istintivamente o, alla peggio, dopo una prima, gentile richiesta, il fatto è che questa norma esiste già.
Bandire totalmente il fumo in auto ci sembra decisamente un divieto di troppo.
La sensazione è che ci si spinga davvero molto in là nel sanzionare le abitudini dei singoli. Potranno non piacerci, ma ognuno di noi ha sicuramente qualche vizio o abitudine che ad altri non piace.
La logica del vietare secondo noi dovrebbe essere limitata ai comportamenti davvero dannosi al prossimo, e sicuramente la sigaretta in auto non ha alcun parametro di gravità e di urgenza.
Pensiamo che sia più che sufficiente il divieto di fumo in presenza di minori e donne incinte, oltre a inasprire le pene per chi getta la sigaretta in luoghi a rischio incendi, ma ogni ulteriore fuga in avanti in questo senso ci pare decisamente fuori luogo.
Sia in sé, che come precedente rispetto a una tendenza deteriore a sindacare dal punto di vista etico e morale su comportamenti privati non certo criminali.
Questa però è la mia opinione e vale quanto quella di chiunque altro (anche qui a SmanApp ci sono molte opinioni differenti in merito!): qual è la vostra?
Sigaretta o non sigaretta, ricordati di attivare SmanApp, per ricevere segnalazioni utili della presenza sulla tua strada di gruppi di ciclisti, runner, disabili, lavori in corso, incidenti o altri fattori potenziali di rischio!