Questo articolo prende le mosse da alcune informazioni trovate spulciando qua e là in rete.
Si tratta di varie pagine, che parlano più o meno tutte della stessa cosa: la possibilità (ormai piuttosto frequente) di guardare la televisione in auto.
Esistono molte varianti, dalle autoradio con schermo Tv reperibili a circa 70 euro fino all’acquisto di un’antenna che porti il digitale terrestre all’interno dell’auto, collegata al telefono.
Si tratta di una possibilità economica, che prevede l’acquisto dell’oggetto (si trova nei principali negozi che vendono articoli tecnologici e ovviamente sui principali portali di vendita on line) e il download di un’app sul telefono.
L’antenna si inserisce nel foro delle cuffie.
In pochi minuti, il tempo di sintonizzare il digitale, la nostra tv sarà felicemente attiva anche in auto.
Ma le varianti non sono finite: per esempio tra le tanti funzioni di Android Auto c’è anche la possibilità di vedere tutti i film e i video di Youtube, senza parlare di RaiPlay e Netflix, cercandoli tramite comando vocale.
Per chi preferisce vedere video tramite cd, dvd, chiavette, infine, c’è ampia scelta tra lettori Dvd e Usb, talvolta anche con la funzione tv integrata, sempre previo reperimento dell’antenna.
Non dovrebbe essere necessario specificarlo, ma gli schermi da auto riguardano i passeggeri, non il guidatore.
Per legge, la tv in auto è permessa solo se non viene orientata verso chi è al volante… in modo da non distrarlo rischiando incidenti.
Nonostante questo, la mission aziendale di SmanApp, la sicurezza stradale, mi porta per istinto a farmi qualche domanda su questo tipo di tendenza sempre più frequente.
La prima, naturalmente, è: può bastare non vedere, per non distrarsi? Se il passeggero usa le cuffie, tutto ok, ma se non le usa il parlato può essere ampiamente sufficiente a creare distrazioni, molto più della musica.
Hai mai provato a concentrarti su qualcosa mentre la radio parla?
Non è come ascoltare musica, che anzi aiuta la concentrazione. I dialoghi di un film sono qualcosa che sicuramente può distrarre dalla guida, a mio avviso.
Certo, è possibile che gli altri passeggeri utilizzino le cuffie, ma, vien da chiedersi: non è, questo, un modo per lasciare “da solo” il guidatore, anziché fargli compagnia durante il viaggio?
Non ho le competenze tecniche per sapere se l’utilizzo di antenne televisive “da macchina” possa aumentare il già alto tasso di inquinamento elettroacustico, quindi glisserò su questo punto… ma mi preme porre una domanda che probabilmente farà storcere il naso ai “nativi digitali”.
È proprio necessario stare sempre davanti a uno schermo? Proprio sempre?
Il tempo passato in auto è prezioso, per le famiglie, specie in viaggio.
Si possono inventare giochi, si parla, si canta, ci si racconta, si ascolta musica.
La presenza di uno schermo in uno dei pochi posti da cui ancora era bandito apre uno scenario che troviamo sottilmente inquietante, nel quale sembra impossibile astrarsi per un po’ dal bombardamento mediatico per ritrovare il rapporto tra le persone più vicine.
Attendo gli schermi in ascensore e, perché no, al gabinetto. Strambo che non siano già previsti, magari al posto dello specchio, ma è solo questione di tempo.
Al di là delle considerazioni sulla sicurezza, mi sembra un altro di quei bisogni indotti che vengono creati a tavolino e di cui presto nessuno può fare a meno.
Adoro la tecnologia e le migliaia di possibilità meravigliose che il nuovo mondo interconnesso ci sta offrendo, ma notizie come queste mi fanno preoccupare un po’.
Ok, questo mi rende vecchio e fuori moda, suppongo… ma tant’è. Datemi pure di boomer!
Ormai in anni lontanissimi, quando i computer portatili erano ancora rari e di telefonini non si parlava nemmeno, il primo segno di un cambiamento imminente arrivò da alcuni piccoli televisori appesi all’interno degli autobus urbani.
Lo slogan con cui venivano annunciati era “Io guardo la tv in bus… e non m’annoio”.
Io, che ero ancora ampiamente minorenne, non capivo il punto.
Non mi ero mai annoiato in bus: guardavo la gente, chiacchieravo con gli amici, leggevo o semplicemente pensavo, immaginavo, costruivo paesaggi mentali.
Ecco, questo diffondersi della tv anche in auto pone una domanda piuttosto seria sull’enorme paura di annoiarsi che sembra permeare la società moderna.
Davvero “annoiarsi” è così terribile?
La noia è una molla creativa straordinaria, che rischia di essere cancellata dalla valanga di input che arrivano da ogni dove.
La tv in bus è l’ennesimo, piccolo segno di un eccesso abbastanza evidente.
Sono ampiamente a favore di ogni innovazione tecnologica, ma, come sempre, con criterio.
Un criterio che – almeno dal mio punto di vista – negli ultimi anni non è merce così frequente.
La prima obiezione che mi verrà posta, è chiaro, è la necessità di distrarre i bambini durante i lunghi viaggi.
Obiezione comprensibile, ma ci sono tantissime alternative al bombardamento televisivo.
Non mi pare che manchino giochi di ogni tipo, compresi i videogames portatili, che pur essendo un'altra forma di schermo, quantomeno rendono il bambino protagonista attivo e non passivo dell’azione.
Senza contare le solite possibilità che hanno sempre avuto i bambini da che mondo e mondo: giochi di società, parlare, guardarsi intorno, immaginare, dormire… e, sì, anche imparare ad annoiarsi.
La noia esiste, illudere nostro figlio che non sia così non è necessariamente un favore che gli facciamo.
Elogio della tolleranza automobilistica
Quando guidi, ricordati di attivare sempre SmanApp , la prima applicazione che protegge gli utenti deboli della strada!